Oltre mezzo secolo di canzoni e di successi per un cantautore che è sempre stato complicato definire per la sua unicità umana e professionale.
La prima delle due serate finali di Musicacultura 2025, prestigioso Festival della Canzone Popolare e d’Autore vedrà, come suo protagonista assoluto, Riccardo Cocciante.
Sarà lo Sferisterio di Macerata a fare da cornice al grande evento musicale del 79enne cantautore che ha come titolo: “Io…Riccardo Cocciante”. Da sottolineare la motivazione che ha portato gli organizzatori ad inoltrare il prestigioso invito: “Nell’era dell’effimero in cui siamo immersi Riccardo Cocciante si staglia come una vetta che ispira un senso di solidità, un sentimento di libertà e di purezza”.
Nella gloriosa storia del cantautorato italiano Riccardo Cocciante è inserito nella cosiddetta ‘Scuola romana‘, ovvero quella che vede al suo interno personaggi come Francesco De Gregori, Antonello Venditti e Claudio Baglioni, soltanto per citare i più noti. Una scelta più che altro di comodo per un artista difficilmente etichettabile. Oltretutto ‘il nostro’ è nato in realtà in Vietnam, a Saigon, l’odierna Ho Chi Minh City, per sbarcare a Roma soltanto in età adolescenziale.
La vera casa di Riccardo Cocciante, per decenni, è stato il mondo. Con i suoi grandi spazi, con le sue diverse e specifiche culture ciascuna delle quali descritta da diverse e specifiche lingue. Anche per questo il cantautore ne ha volute apprendere diverse ed oggi può dire di conoscere, e parlare correttamente, nove diverse e specifiche lingue: francese, inglese, italiano, spagnolo, russo, coreano, fiammingo, polacco e kazako.
La casa come mondo, il multiculturalismo come suo orizzonte naturale. Dopo aver toccato, ed abitato, diversi angoli del mondo viene anche il momento in cui occorre scegliere un luogo dove fermarsi e vivere con la propria famiglia, con la moglie Catherine Boutet ed il figlio David.
La scelta è caduta su Dublino, in Irlanda. Una scelta condizionata ‘pesantemente’ dall’incontro del nostro cantautore con il compositore irlandese, Bill Whelan. Un’amicizia che ha permesso a Riccardo Cocciante di conoscere non soltanto le bellezze dell’Irlanda ma anche la sua effervescenza culturale che per un artista, si sa, è il sale della sua professione. L’Italia, però, è sempre nel cuore del cantautore ‘romano’ di adozione.
Come precedentemente accennato il suo spettacolo lo riporterà presto ‘a casa’ e sarà un’altra occasione per ascoltare, e riascoltare, pagine di che fanno parte della storia della canzone d’autore italiana. Ed anche della nostra personalissima storia.
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